Gli Stati Uniti potrebbero sperimentare un aumento di 2 gradi Celsius o più pochi anni prima rispetto al resto del pianeta, rendendolo nel primo Paese in cui si noteranno prima le conseguenze del cambiamento climatico.
Lo rivela uno studio pubblicato sulla rivista PLOS One, condotto da Raymond Bradley e Ambarish Karmalkar, dell'Università di Amherst, che avvertono che un totale di 48 stati supererà la barriera dei due gradi Celsius prima di raggiungere il 2050.
Lo prevede la simulazione al computer, che ha tenuto conto delle temperature registrate nel mese di dicembre dello scorso anno le zone da New York a Boston, che sono le più popolate nella parte nord-orientale del paese, potrebbero registrare valori di 3 gradi se la temperatura media globale aumentasse di 2ºC. Due gradi Celsius sono la "barriera" che i leader si sono impegnati a superare firmando l'accordo di Parigi, ma se continua, è probabile che vengano superati.
La mappa della temperatura globale che i ricercatori hanno utilizzato come riferimento ha rilevato un surriscaldamento eccessivo in alcune aree del pianeta, soprattutto nelle zone fredde come l'Artico. Lì, lo scorso autunno, sono state registrate temperature di oltre 20 ° C superiori alla norma. Anche se non erano gli unici ad aver avuto una stagione più calda del normale.
Immagine - Ambarish V. Karmalkar e Raymond S. Bradley
Anche gli Stati Uniti orientali e il Canada, l'Australia meridionale e varie parti della Cina e della Mongolia stanno registrando aumenti significativi delle temperature. I ricercatori avvertono che »la differenza di temperatura tra la massa terrestre e gli oceani porterà in diverse regioni dell'emisfero settentrionale a sperimentare un riscaldamento maggiore che in tutto il pianeta'.
Puoi leggere lo studio completo qui (È in inglese).