Negli ultimi tempi ci sono diversi paesi le cui città respirano aria inquinata. Barcellona o Madrid sono solo alcune di queste, ma il caso della Cina è particolarmente allarmante: secondo l'Organizzazione mondiale della sanità (OMM), ogni anno circa 1,6 milioni di persone muoiono per cause legate all'inquinamento.
Curiosamente, la qualità dell'aria in questa parte del mondo è determinata dalla polvere del deserto del Gobi, come rivelato da un team di ricercatori del Pacific Northwest National Laboratory (PNNL, per il suo acronimo in inglese) e della Scripps Institution of Oceanography presso l'Università della California a San Diego.
Per lui studio, che è stato pubblicato sulla rivista »Nature», gli scienziati hanno combinato dati storici e modelli informatici. Analizzando i risultati sono stati in grado di scoprirlo la riduzione della polvere naturale che viene trasportata dal deserto del Gobi nella Cina centrale e settentrionale provoca un aumento dello smog nella Cina orientale.
A quanto pare, le particelle di polvere del deserto aiutano a deviare la luce solare. Se ci sono meno particelle, il terreno è più caldo del solito e l'acqua è più fredda, riducendo la differenza di temperatura in inverno tra il mare e la terra. Questo fa sì che il vento soffi con minore intensità, quindi l'aria diventa "stagnante".
Anche se questa è una riduzione di soli 0,16 chilometri all'ora, questo cambiamento ha un effetto importante sul clima e anche sulla qualità dell'aria nella Cina orientale. A Pechino da tre anni intraprendono una guerra contro l'inquinamento.
Si tratta di uno studio molto interessante, non solo per il Paese orientale, ma anche per tutti coloro che risentono dell'inquinamento antropico, poiché mostra che tutto è connesso, in un modo o nell'altro.
Lo smog è un problema molto serio che tutti i governi dovrebbero prendere sul serio affinché i cittadini possano continuare a respirare aria pulita.